Il progetto ha la
particolarità di essere opera congiunta tra architettura arte e
design, grazie alla collaborazione tra me e l’arch. Sergio Sabbadini.
Si tratta di un
intervento altamente riqualificante (localizzato in prossimità di un
contesto architettonico non caratterizzato), di dimensioni contenute
(100mq.complessivi), curato nei minimi dettagli. Il progetto ha
funzione ludica e al contempo commemorativa (giardino di Giovanna).
La panca in ferro (rivestita di doghe in mogano), con la sua forma
fluida e armoniosa, delimita l’intera area di intervento e
racchiude il parco giochi.
La seduta è
tridimensionalmente mutevole e si adatta alla pluralità del
contesto: nasce in prossimità di una parete esistente; continua la
sua curva fino a interrompersi a lato del portale scenografico
d’ingresso, prosegue armoniosamente fino alla seduta circolare
del teatrino, per concludersi in un cancello traforato a tre ante.
La struttura della panca
risalta grazie alla sua tinteggiatura colore verde turchese e agli
intagli eseguiti al laser. Il portale principale, in asse con la
piramide gioco di arrampicata, è costituito da due ante mobili e una
lastra di copertura interamente lavorata, gioco di sagome multiformi
che richiamano la creazione.
L’effetto di traforo
conferisce massima leggerezza ai manufatti in ferro, accentuando la
fluidità delle linee curve e la loro grazia. Durante la notte le
luci radenti, incassate a pavimento e sotto la panca, esaltano il
disegno curvilineo e le forme intagliate creando un effetto magico e
metafisico al contempo.
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